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Sicilia da vivere

A pochi chilometri dai Templi di Agrigento, patrimonio mondiale dell’UNESCO, e dai mosaici romani della Villa del Casale di Piazza Armerina, Licata è al centro di Sicily South Coast ed è l’ideale punto di partenza per raggiungere i principali siti archeologici siciliani, o visitare paesi e città di grande interesse culturale ed artistico, come Caltagirone, Ragusa Ibla, Sciacca.

Per chi cerca sport, benessere e relax, è semplice raggiungere splendidi relais chateaux come il Falconara Charming House & Resort o i Golf Resort & Spa Verdura di Sciacca e Donnafugata di Ragusa.

Festa di Sant’Angelo – patrono di Licata

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Il patrono di Licata, Sant’Angelo martire, viene festeggiato due volte l’anno, il 5 maggio nel ricordo del suo martirio avvenuto nel 1220 e la domenica dopo ferragosto nel ricordo della liberazione della città dalla peste nel 1625. In queste due feste vi è la partecipazione numerosa di cittadini e di visitatori provenienti da diverse parti della Sicilia. Da tempo immemorabile Licata si è affidata al suo Patrono, invocato come santo a pochi anni dalla morte, edificando nel 1626 la bellissima ed artistica chiesa, divenuta santuario diocesano, proprio nel luogo del martirio che si affaccia su una vasta piazza, progettata come sagrato. Gli ambienti più ricercati della chiesa sono il pozzo miracoloso al cui interno nel XIV sec. furono rinvenute le ossa di Sant’Angelo e la Cappella che custodisce l’urna argentea del 1623 con il corpo del santo. Con grande entusiasmo e gioia di popolo, si svolgono le due feste in onore del santo. La festa di maggio è quella principale, si svolge dal 3 al 6 e si respira una lieta aria, dovuta anche alla presenza di bancarelle, che rappresentano la caratteristica “fiera di Maggio”. Giorno cinque è il momento più atteso della festa, in cui avviene la processione dell’urna di Sant’Angelo, accompagnata dai quattro ceri votivi, caratterizzati da diversi significati ed appellativi, come quelli riferiti dallo storico siciliano G. Pitrè che ha definito “Sant’Angilu ‘nmenzu ‘ntorci”o “i cincu d’aremi”, a paragonare questo momento al numero cinque delle carte da gioco siciliane.

Le fasi più suggestive della processione sono certamente le corse dell’urna, nel ricordo di eventi drammatici quando le reliquie venivano appunto portate di corsa fuori dalla città per essere custodite in luoghi sicuri per evitare che venissero profanate dagli invasori. Il giorno dopo è ancora festa ed è la giornata del ringraziamento, con i tradizionali giochi al porto dell’albero della cuccagna (palio a ’ntinna) e del palio a mare, mentre la sera in chiesa viene riposta l’urna nella cappella del santo, per essere riaperta in agosto, per l’altra festa in onore di Sant’Angelo.

Agrigento e la Valle dei Templi

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Terra natia di Pirandello, Agrigento è una delle più belle città siciliane. Fu fondata intorno al 580 a.C. e vanta un territorio in cui si trovano ancora testimonianze artistiche dei popoli che insediarono l’isola.

La Valle dei Templi, un parco ampio almeno 1300 ettari. Si tratta di un’area archeologica della Sicilia. È caratterizzata dall’eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico.
Conserva uno straordinario patrimonio, non solo monumentale, ma anche paesaggistico. Comprende i resti dell’antica città greca. Nella Valle dei Templi, dichiarata nel 1997 dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”, si trova uno dei maggiori complessi archeologici del mondo.
Immerso in un paesaggio agricolo costituito prima di tutto da ulivi centenari e mandorli. In più, all’interno dell’area, si trova anche il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo. Ad oggi ospita ben 5688 reperti, conservati per illustrare la storia del territorio. Dalla preistoria fino alla fine dell’età greco-romana.

Scala dei Turchi

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La Scala dei Turchi è una parete rocciosa (falesia) che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. È diventata nel tempo un’attrazione turistica sia per la singolarità della scogliera, di colore bianco e dalle peculiari forme, sia a seguito della popolarità acquisita dai romanzi con protagonista il commissario Montalbano scritti da Andrea Camilleri.

Un luogo di storia, di leggenda e di eccezionale bellezza naturale. Il paesaggio assume aspetti diversi a seconda del momento della giornata: nelle ore più calde, la roccia diventa candida ed il blu del mare limpido risplende sotto i raggi del sole; durante il Tramonto la lastra assume un colore rosso tenue; mentre di notte a dominare sono i raggi di luna che si sposano col candore della marna (roccia) bianca.

Caltagirone – città della ceramica

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Riconosciuta dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità per le sue bellezze architettoniche tardo-barocche, Caltagirone è una vera e propria perla che custodisce numerosi capolavori in maiolica grazie ai quali si è conquistata l’appellativo di Città della ceramica. Generazioni di artigiani e artisti hanno interpretato in modo originale la capacità della ceramica di creare forme e colori, strumento duttile per dare corpo alla fantasia creativa. Nelle loro cento e più botteghe l’argilla viene plasmata anche per la realizzazione di eleganti sculture che rappresentano personaggi e scene della vita quotidiana.

Gioiello di Caltagirone è la maestosa Scala di Santa Maria del Monte. Nata per colmare un dislivello di circa 50 metri che separava la parte vecchia dalla parte nuova, con i suoi 142 gradini, la Scala è oggi un monumento e al tempo stesso una struttura architettonica che unisce la sede del potere religioso, quale era la Chiesa Matrice e la sede del potere civile quale era il Palazzo senatorio. Mattonelle in maiolica policroma, raffiguranti vari motivi ceramici in uso in Sicilia dall’età araba all’800, rivestono ogni alzata della scala.
Alla fine del mese di maggio la scala si trasforma in “Scala infiorata”, i suoi gradini addobbati con migliaia di piante e fiori dalle diverse sfumature di colore, che formano un unico, grandioso disegno. Uno spettacolo unico nel suo genere insieme alla famosa “Scala illuminata” di luglio e agosto. Che spettacolo!

Piazza Armerina

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I monumenti, le chiese, gli antichi palazzi, il barocco siciliano che li adorna rendono Piazza Armerina una splendida città d’Arte. Passeggiando per le vie del centro storico, si ha la sensazione di riviverne gli antichi splendori. Tra i siti archeologici di maggior interesse, la Villa Romana del Casale, patrimonio dell’UNESCO che risale alla fine del III secolo d.C. Magnificamente ornata da stupendi mosaici, fu scoperta alla fine del 1800 per poi essere completamente portata alla luce nella metà del ‘900. Il suo immenso valore di documento di storia dell’arte è dovuto principalmente agli oltre 40 pavimenti a mosaico policromo, disposti su una superficie di oltre 3.500 mq., che rappresentano un complesso ineguagliabile quale non si trova in nessun altro centro archeologico del mondo romano per numero e grandezza di pavimenti, per importanza di rappresentazioni, per elevatezza di valore artistico. Molto probabilmente si tratta di una lussuosa residenza privata appartenente ad una potente famiglia romana. Si estende per circa 3.500 Mq. Unica nel suo genere soprattutto per la tipologia del mosaico i cui tasselli sono di dimensioni ridottissime. L’effetto ottenuto è sicuramente spettacolare, le immagini sono particolarmente dettagliate e ricche di colori e sfumature.

L’evento più importante è il Palio dei Normanni. Manifestazione unica in tutta l’Italia Meridionale, è una rappresentazione che rievoca fatti e avvenimenti storici, accaduti mille anni fa. È storia in quanto i personaggi rappresentati sono realmente esistiti, è leggenda poiché non esistono fonti certe che Piazza Armerina fu teatro di quanto oggi viene rappresentato. Il Conte Ruggero, ultimo figlio del Re Normanno Tancredi, venne in Italia intorno agli inizi dell’anno Mille per dare man forte al fratello Roberto, detto il Guiscardo, impegnato nella conquista della Calabria e della Sicilia, allora dominate dai Bizantini e dai Saraceni. Questa azione fu appoggiata dalla Chiesa di Roma, tant’è che il Pontefice, durante il Concilio di Melfi, si impegnò a concedere l’Isola ai Normanni, se essi l’avessero conquistata e liberata dalla dominazione saracena. In cambio, pare che Nicolò II, questo il nome del Papa, offrisse a Ruggero un vessillo raffigurante una Madonna col bambino e che questi, in segno di devozione e riconoscenza nei confronti del popolo piazzese, lo desse in dono alla città di Piazza Armerina, affinché fosse venerato nell’altare maggiore della Cattedrale. I fatti storici sono noti, meno noto è, invece, che negli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale, prese corpo l’idea di istituire a Piazza qualcosa che attirasse l’attenzione del turista. Due Piazzesi illustri del tempo, Angelo Urzì e Vito Romano, collaborati da alcuni volenterosi, decisero di realizzare quel vecchio sogno: istituire, cioè, una manifestazione, unica nel suo genere, che rievocasse simbolicamente la liberazione, da parte delle truppe del Conte Ruggero d’Altavilla, della Sicilia, e di Piazza in particolare, dai Saraceni. Così fu. La prima edizione, nel 1952, ebbe un buon successo, tanto che si decise subito di ripeterla negli anni a venire. La manifestazione si svolge ogni anno nei giorni 12, 13 e 14 agosto.

Licata

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Le origini di questa cittadina della costa meridionale siciliana risalgono alla preistoria, testimoniate dai numerosi ritrovamenti del Peleolitico, Mesolitico e Neoliltico, come l’Ipogeo Stagnone Pontillo, la necropoli di Monte Petrulla, la Grangela preellenica. Gli storici identificano Licata con l’originaria Finziade, fondata nel 280 a.C. da Finzia, tiranno di Agrigento.

Dai Greci e dai Romani fu trasformata in uno dei più importanti empori commerciali di tutta l’isola. Dominata dai turchi nel ‘500, conobbe il suo riscatto e la fiorente ripresa economica nel XVIII secolo per poi divenire, con il suo sicuro porto, uno dei principali scali commerciali tra l’800 e il ‘900. Identificata anche come “Città del Liberty”, regala ai suoi visitatori numerosi monumenti, sontuose ville e preziose decorazioni custodite sul suo territorio: il Parco delle Ville Liberty, il Palazzo di Città, il Palazzo Verderame, il Teatro Re Grillo.

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